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Il libro del mese di Gennaio: D'inverno/Wintering

Immagine del redattore: Ursula LottiUrsula Lotti


Talvolta gli inizi di nuove stagioni o i momento cambiamento ci possono mettere in difficoltà, a volte grandi difficoltà.

In una commovente narrazione personale, Katherine May ci racconta non soltanto come abbia affrontato questi periodi, ma anche come abbia compreso come abbracciare le opportunità inattese che gli inverni (i momenti in cui tutto sembra in attesa e magari un poco buio) le abbiano invece offerto.


Ci aiuta a esplorare come la luce possa apparire in molti modi.


Ci aiuta a scoprire i piccoli spiragli di leggerezza che ci aiutano a trovare la forza per accettare i momenti difficili: il nutrimento di un profondo riposo, la gioia della bellezza silenziosa della stagione fredda e l'incoraggiamento a comprendere la vita come ciclica, non lineare.


Autrice: Katherine May

Edizioni: Tea



Il mio commento:

Mi ha sempre piaciuto l'inverno, una stagione che adoro. L'aria fresca che mi aiuta di pensare con più chiarezza, la neve che rappresenta per me la purezza dell'essere, del silenzio. Le giornate brevi mi offrono la possibilità di portare l'attenzione verso l'interno, riposare di più e fare passare nella mente cosa ho imparato, cosa voglio fare o come voglio essere durante la prossima primavera o estate.


Come l'inverno nella natura, anche nella nostra vita attraversiamo periodi di oscurità, momenti in cui la luce sembra essersi nascosta dietro nubi interminabili. Sono quelle stagioni di noi in cui tutto sembra fermarsi, congelarsi, e il calore della speranza sembra un ricordo lontano. Eppure, proprio come nella danza eterna delle stagioni, anche questi momenti bui sono parte di un ciclo più grande.


È stato in uno di questi "inverni dell'anima" che ho scoperto il libro "Wintering" di Katherine May. L'ho letto in un periodo in cui sentivo il bisogno di rallentare e mi ha aiutato a vedere questa necessità da una prospettiva diversa.


May parla del "wintering" come quei periodi della vita in cui naturalmente ci ritiriamo, rallentiamo, proprio come fa la natura durante l'inverno. È un concetto che risuona profondamente con il mio modo di vivere questa stagione e mi ha fatto ripensare a come vivo i momenti di pausa nella mia vita.


Una delle cose che ho apprezzato di più è come l'autrice normalizza questi periodi di rallentamento. Sapete quando vi sentite un po' fuori fase con il mondo, come un giardino coperto di neve che attende pazientemente il disgelo? May ci mostra come questi momenti non siano da evitare, ma da accogliere come parte naturale della vita.


Mi ha colpito particolarmente il parallelo che fa con la natura. Gli alberi in inverno sembrano fermi, apparentemente morti, ma sotto la superficie stanno facendo un lavoro importante. Proprio come noi nei nostri momenti più bui: anche quando sembra che tutto sia fermo, sotto la superficie sta avvenendo una trasformazione profonda.


E proprio come la primavera arriva sempre, portando con sé nuovi germogli e il risveglio della natura, così anche i nostri inverni personali hanno una fine. La luce ritorna, dapprima timidamente, poi con sempre maggiore intensità, fino a sbocciare nella pienezza dell'estate. È un ciclo eterno di morte e rinascita, di buio e luce, di perdita e rinnovamento.


Ho trovato interessante anche come descrive le diverse tradizioni invernali nel mondo. Da come i finlandesi abbraccino il buio invernale con le loro saune, a come altre culture celebrino questo periodo di riposo. Mi ha fatto vedere come il rallentamento possa essere non solo accettato, ma celebrato.


Il libro offre una prospettiva rinfrescante sul valore del riposo in una società che spesso ci spinge a essere sempre attivi. Non propone grandi rivelazioni drammatiche, ma piccole intuizioni quotidiane che ci aiutano a vivere meglio i nostri momenti di pausa, ricordandoci che anche la notte più lunga porta in sé la promessa dell'alba.


Se state attraversando il vostro personale inverno, sappiate che non siete soli. Come la natura ci insegna, questi momenti non sono permanenti ma parte di un ciclo più grande. La primavera arriverà, portando con sé nuova vita e nuove possibilità. Nel frattempo, forse questo libro potrebbe darvi degli spunti interessanti per navigare questo periodo con più consapevolezza.


Mi piacerebbe sapere se qualcuno di voi l'ha letto e quali riflessioni ha suscitato. Come vivete voi i vostri periodi di "wintering"? Come trovate la forza di credere nel ritorno della primavera quando l'inverno sembra non finire mai?


con affetto

Ursula


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