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Immagine del redattoreGianlucalotti

Lo yoga in Occidente: parte 1


Nella primavera del 1893 uno swami indiano di nome Vivekananda viaggia negli Stati uniti per partecipare al forum Mondiale sulle religioni.


E' discepolo di Shri Ramakrishna, una delle figure centrali della spiritualità indiana di quel secolo.


Nel suo discorso al forum sulla storia e filosofia dell'India Vivekananda non fa mai uso del termine yoga e fa alcun riferimento alle pratiche fisiche dell'hatha yoga.


Questo non ci deve sorprendere: a quei tempi la pratica dello yoga "fisico" era considerata discutibile e totalmente inadatta a rappresentare il mondo dello yoga e più in generale la spiritualità indiana.


Tuttavia da molti quel discorso di Vivekananda è considerato il momento che segna l'inizio della diffusione dello yoga in occidente.


 

Lo yoga moderno...


...che ha oggi un grande seguito in occidente e per molti è sinonimo di una pratica di posture fisiche, di asana


Come è possibile che questo sia accaduto laddove per la cultura indiana il fare riferimento alle pratiche fisiche dell'hatha yoga era considerato discutibile e persino eretico?


Ai tempi in cui Vivekananda scrisse la propria sintesi sullo yoga la pratica delle asana era fondamentalmente associata agli yogin.


La povertà aveva trasformato gli hatha yogi in "artisti da strada" che si esibivano in contorsioni posturali e altre pratiche "magiche".



Questi yogin venivano spesso confusi con i fachiri e nel corso degli anni erano divenuti i rappresentanti di tutto quello che di erroneo si potesse sviluppare nel pensiero indiano.


Le loro pratiche erano associate a comportamenti discutibili (in parte collegabili al famigerato tantrismo della mano sinistra di cui parlremo in un altro post) e più in generale alla superstizione.


Il pensiero indiano e la cultura dello yoga erano sempre stati orientati alla trascendenza e alla liberazione: un eccessivo interesse per gli aspetti materiali dell'esistenza (corpo incluso) portava esattemente nella direzione opposta...

Swami Abhedananda, discepolo di Swami Vivekananda, gli succedette come "testimonial" del pensiero indiano in America.


Ma a differenza del proprio maestro egli mise un enfasi maggiore sulla dimensione esoterica e iniziò a parlare di posizioni fisiche come pratiche yogiche.


Lo yoga dell'India stava per incontrarsi con il movimento fitness e di interesse per il corpo che avrebbe permeato molta cultura occidentale nei secoli diciannovesimo e ventesimo.


E' da questo incontro, da questo "melting pot" culturale che nasce l'hatha yoga moderno come lo conosciamo oggi.


Nei prossimi post esploreremo, ispirati dai lavori dello studioso M.Singleton che ha condotto una ricerca specifica in questo ambito, in che modo India e Occidente si siano incontrati nello sviluppo di una disciplina così tanto amata e diffusa oggi.""





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