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Rilassiamoci: i pensieri negativi automatici


Nel post precedente abbiamo scoperto che purtroppo spesso amplifichiamo e rendiamo cronico lo stress con la nostra memoria e la nostra immaginazione.


Vi capita di sentirvi stressati ma non sapete perchè?

Magari una sensazione leggera, confusa ma costante?

Un vago senso di disagio?

Un preoccupazione indefinita per quello che potrebbe succedere?


Questa esperienza diffusa è un esempio di stress cronico: quando la proviamo non è succcesso nulla che giustifichi i nostri sentimenti. Semplicimente si tratta della nostra memoria e della nostra immaginazione che ci producono uno stato d'animo non proprio gradevole...



Nella ricerca degli antidoti può essere interessante fare riferimento a una disciplina psicologica definita CBT: Cognitive Behavioral Theraphy.


La CBT è emersa negli anni 60 e ha avuto origine dal lavoro dello psichiatra Aaron Beck che aveva notato come cci fosse una relazione fra alcune tipologie di penseri e relative reazioni emotive sgradite.

Beck definì questi pensieri "Pensieri Automatici Negativi"


Vediamo un attimo di cosa si tratta.


Immaginate di stare camminando in un bosco e vedere fra e foglie una forma nera, lucida e lunga.


In questa primissima fase lo stimolo è soltanto visivo: forme e colori.

Immediatamente dopo nella nostra mente si forma un pensiero automatico:


"È un serpente!"


Questo pensiero si associa a un'altro pensiero automatico memorizzato al nostro interno:


"Io ho paura dei serpenti!!!"


E' da questa combinazione che sorge la nostra paura "automatica".

Il nostro intero sistema percepisce uno stressor, una minaccia. e scatena la reazione di lotta e fuga di cui abbiamo parlato: il nostro cuore accellera, il respiro diviene affannoso, forse facciamo un salto indietro...



Immaginiamo ora un'amica che ci abbia accompagnato in questa passeggiata.


Stranamente lei non ha avuto la nostra stessa reazione.


Ci guarda perplessa e ci chiede:

"Che ti succede?"


Noi indichiamo l'oggetto lungo, nero e lucido d esclamiamo:

"C'è un serpente!"


Lei guarda perplessa il punto che indichiamo e ci risponde:

"Quale serpente? Io vedo solo un vecchio bastone nero bagnato di rugiada..."


Naturalmente non sappiamo che di noi due abbia ragione ma quello che ci interessa osservare è come lo stesso identico stimolo possa produrre due risposte completamente diverse.


Nella tradizione dello yoga per parlare dell'illusione "Maya" si usa proprio la metafora del confondere una corda con un serpente...


Nella situazione che abbiamo descritto noi abbiamo dovuto confrontarci con lo "stressor serpente" : abbiamo dovuto gestire lo stress prodotto magari provando a calmare il nostro respiro.


Per la nostra amica invece questo non è stato necessario.

Lei non è stata più brava di noi a gestire lo stress: semplicemente ha visto bastoni dove noi abbiamo visto serpenti.


A questo punto intuite quali possano essere le tecniche per prevenire lo stress vero?


Occcorre allenarsi a percepire il mondo in un modo equilibrato evitando risposte automatiche inutili o sgradevoli.


La CBT si occupa proprio di questo: di insegnarci tecniche e strumenti molto concreti per


Continueremo la nostra esplorazione di queste tecniche nei prossimi post.




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