top of page

Rilassiamoci: respiro anti-stress

Finalmente con questo post esploriamo gli antidoti allo stress nocivo.


Li possiamo dividere in due grandi categorie:

  • Gli antidoti che agiscono sulle cause

  • Gli antidoti che agiscono sugli effetti

Parliamo anzitutto degli antidoti sintomatici, quelli che agiscono sugli effetti dello stress riducendolo.

Per fare chiarezza su questo concetto pensate a quando vi capita di avere mal di testa e decidete di prendere un antidolorifico.


È ovvio che l'antidolorifico non cura le cause del mal di testa ma solo i suoi effetti sgradevoli.

Se ad esempio avessimo il mal di testa a causa di una brutta indigestione è ovvio che l'antidolorifico non agirebbe in alcun modo sul modo con cui digeriamo.


Nel mondo medico queste fasi sono distinte con nomi specifici:

  • Si parla di "anamnesi" facendo riferimento alla raccolta dei sintomi

  • Si parla di "diagnosi" facendo riferimento alla ricerca delle cause dei sintomi rilevati

  • Si parla infine di due tipi di cure: quelle sintomatici che sono finalizzate ad alleviare i sintomi sgradevoli ma non curano la malattia e quelle curative che agiscono invece sulle cause della malattia

Fatta questa premessa possiamo iniziare ad esplorare quali antitdoti applicare per ridurre e gestire lo stress.


Il principale antidoto sintomatico allo stress è il respiro


Lo stress, abbiamo visto, ha molti effetti sul nostro corpo. Fra i tanti ha l'effetto di accellerare e modificare sia il nostro ritmo respiratorio che il nostro battito cardiaco.

  • Sul battito del cuore non possiamo agire consapevolemente: nessuno di noi è capace di rallentare il cuore a comando.

  • Sul respiro invece possiamo agire: possiamo cambiarne durata e ritmi consapevolmente!

Noi respiriamo automaticamente ma se vogliamo possiamo prendere il controllo del nostro respiro e modificarlo.


La buona notizia è che il circolo "stress - respiro" è un circolo chiuso.


Cosa significa questo?


Signfica, ad esempio, che che lo stress accellera il respiro ma allo stesso tempo il respirare più lentamente riduce gli effetti dello stress!


Partendo da questa semplice constatazione nascono e si sviluppano tantissime tecniche yoga (e non solo) che ci aiutano a ridurre gli effetti nocivi dello stress.


Una delle collezzioni di pratiche più note è conosciuta come Pranayama. Ci si allena a governare i ritmi e le durate di inspirazione, espirazione e ritenzione del nostro respiro. Secondo gli Yoga Sutra di Patanjali la pratica del Pranayama è uno dei rami dello yoga e si apprende dopo avere padroneggiato le Asana (le posizioni fisiche)


Proviamo a fare un piccolo esperimento:


Contratete il muscolo del vostro avanbraccio e con l'altra mano sentite la sua tonicità; quanto siete riusciti a contrarre il muscolo?

Adesse ripetete lo stesso esperimento mentre inspirate e trattenete il respiro a polmoni pieni.

Infine provate una terza volta lo stesso esperimento provando a contrarre il muscolo mentre espirate e trattenete il respiro a polmoni vuoti.


Vi siete accorti della differenza?


Durante l'espirazione i nostro copo naturalmente si rilassa e lascia andare le tensioni.


Magari vi sembra semplicistico e ovvio ma la prossima volta che vi sentite tesi eo stressati, semplicmente prendetevi un momento per rallentare il vostro respiro provando a rendere la vostra espirazione più dolce e lunga possibile.


Mentre lo fate mettetevi in una posizione comoda e durante l'espirazione lasciate andare consapevolmente le tensioni nei vostri muscoli, partendo da quelli più grandi dellle braccia e delle gambe per arrivare poco a poco a rilassare anche i piccoli muscoli del vostro viso (fronte, guance, lingua, ecc.)


Osservate quanto questo tipo di lavoro fisico influisca anche sullo stato della vostra mente...


Nel prossimo post esploreremo qualcche tecnica per prevenire lo stress.

provate

73 visualizzazioni1 commento

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page